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Acciaio (inossidabile)

Esempio di lamiera in acciaio inox.
Esempio di lamiera in acciaio inox.

Le leghe di ferro e carbonio contenenti almeno il 10,5% di cromo e al massimo l’1,2% di carbonio sono dette acciai inossidabili. In base alla norma di riferimento UNI EN 10088-1, possono essere suddivise – in relazione alle percentuali di nichel presenti – in:

  • acciaio austenitico – si tratta dell’inossidabile di uso più comune, serie AISI 304 e AISI 316, le cui caratteristiche derivano principalmente dal legame tra ferro, cromo e nichel a cui però possono essere aggiunti manganese, rame e azoto per potenziarne le caratteristiche di resistenza. Presenta buona saldabilità, resistenza alla corrosione, resistenza all’ossidazione a caldo, resistenza allo scorrimento, buone caratteristiche di tenacità anche a basse temperature ed elevata sicurezza nei confronti della rottura fragile.
  • acciaio ferritico – si tratta di una lega con caratteristiche di inossidabilità poco accentuate, ma temprabile, serie AISI 430, con un valore limite per il carbonio di 0,08%. Per questo motivo non manifesta un indurimento significativo dopo tempra. In relazione alla loro composizione chimica, alcuni tipi di acciaio possono subire una trasformazione martensitica parziale e sono definiti semiferritici.
  • acciaio martensitico – si tratta di una lega con tenore di carbonio che va dallo 0,08% a più dell’1%. La resistenza meccanica può essere aumentata considerevolmente mediante trattamento termico di tempra: la struttura martensitica così ottenuta è magnetica e fragile per cui deve essere sottoposta a trattamento di rinvenimento prima dell’impiego.

Oltre alle leghe più diffusamente utilizzate è disponibile anche il cosiddetto acciaio inossidabile indurente per precipitazione, caratterizzato da una resistenza meccanica più elevata unita a una buona resistenza alla corrosione che deriva dalla precipitazione, durante il trattamento termico di indurimento, dei composti intermetallici provenienti dalla struttura martensitica.

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