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Grafica

La forza espressiva del brise-soleil nell’interpretazione di Jean Nouvel. Dettaglio di facciata, Istituto del Mondo Arabo, Parigi, 1987.
La forza espressiva del brise-soleil nell’interpretazione di Jean Nouvel. Dettaglio di facciata, Istituto del Mondo Arabo, Parigi, 1987.

Definizione

L’insieme delle tecniche, delle attività e dei prodotti inerenti alla grafia, dal greco graphìa scrittura. È termine che ha ampliato di recente il campo dei suoi significati, essendo entrato in uso non solo nel settore della scrittura vera e propria, attraverso la ricerca qualitativa del segno, e non solo nell’arte del produrre immagini iconiche, simboliche o astratte che siano, ma nella comunicazione in generale intesa come trasmissione di idee e informazioni organizzate in testi e figure disposte su superfici. In tal senso riguarda quasi ogni forma di comunicazione visiva, soprattutto se realizzata con impegno qualitativo.

Storia

Può dirsi che la grafica abbia inizio con la stessa scrittura e che, fin dalle origini e in ogni parte del mondo, è oggetto di ricerca estetica. La calligrafia (dal greco calòs graphìa, bella scrittura), che è appunto l’arte di rendere armoniosa ed elegante la scrittura, fu subito operante in tutti gli alfabeti; ma già nel geroglifico era evidente la ricerca dell’equilibrio figurativo con finalità decorative. Nelle culture orientali lo scrivere era (ed è) una forma d’arte poetica che si esplicita anche nella qualità dei segni grafici. Nell’alto Medioevo la qualità dei monogrammi era indizio di rango e nel mondo islamico la raffinatezza della decorazione narrava la qualità dell’architettura.
Dopo la diffusione della stampa la produzione su vasta scala di testi pregiati richiese maggior attenzione al loro apparato figurativo e un’alta qualità grafica si rese necessaria in ambiti applicativi molto maggiori. Le tipografie divennero il laboratorio privilegiato della grafica e le diverse forme di produzione dell’immagine diedero vita a pratiche tecnico-artistiche di alta qualità. Intesa come ricerca artistica autonoma, finalizzata ad illustrare un prodotto, un’azione o un’idea, la grafica moderna ha inizio concreto con la produzione seriale di oggetti e di mezzi d’informazione. Il prodotto industriale e l’immagine stampata ne sono il principale banco di prova, al punto da diventare praticamente inscindibile la qualità del loro contenuto, in termini di funzionalità, da quella del loro veicolo figurativo, in termini di efficacia e di estetica.
Nell’era industriale grafica e design diventano alleati nella progettazione di oggetti d’uso: è sempre più difficile sostenere, infatti, che la prima ha per obiettivo la buona comunicazione e il secondo la buona funzione. Non a caso una disciplina che ha pochi decenni di vita, ma una fisionomia già ben costituita, è il graphic design che mira a creare una piena convergenza tra forme funzionali e forme percepibili, vale a dire tra contenuto e immagine del prodotto; al punto da pervenire al concetto di brand (marchio) che riunisce in un’unica parola l’immagine, il prodotto e il produttore. Lo sviluppo di questa tendenza è di palese evidenza nel messaggio pubblicitario, televisivo e stampato. In modo stranamente riduttivo, nel linguaggio dei media televisivi l’espressione “la grafica” indica l’inserimento di dati alfa-numerici e diagrammi all’interno di una trasmissione informativa.

Grafica e architettura

Riguarda la presenza di opere grafiche nell’architettura con funzione decorativa, funzionale o segnaletica. Questo rapporto si è sempre verificato in passato attraverso la manipolazione in chiave figurativa degli elementi architettonici, oppure attraverso l’addizione di apparati specifici non strutturali; oggi, però, con l’accresciuto sviluppo della grafica in funzione linguistica ha assunto importanza molto maggiore. È da segnalare soprattutto il suo ruolo nell’attribuire forza espressiva alle apparenze percettive di particolari opere, sia con l’impiego di nuovi e sorprendenti materiali o tecnologie, sia con la trasformazione dell’architettura stessa in messaggio pubblicitario. Ma è anche da ricordare il suo ruolo funzionale nel contribuire, a volte in modo sostanziale, alla chiarificazione distributiva dei percorsi attraverso segnaletica appropriata.

Analisi grafica

È lo studio compositivo e analitico di un’opera architettonica compiuto con i mezzi del disegno, al fine di indagarne gli aspetti funzionali, costruttivi o artistici, oppure la genesi storica o la metodologia di progettazione. Consiste in una sorta di radiografia del manufatto, nella quale vengono passate in rassegna le sue componenti secondo idonei criteri interpretativi. È praticabile dove sono possibili ragionamenti e confronti oggettivabili all’interno di un’omogenea tendenza progettuale, lo è meno quando nell’oggetto d’indagine prevalgono fattori innovativi per i quali non esistono paradigmi di lettura condivisi.

Statica grafica

È lo studio delle forze che agiscono su un edificio o, comunque, su un insieme di corpi connessi, al fine di cercarne le condizioni di equilibrio. Attraverso un convenuto sistema di simboli e di operazioni gestibili graficamente, le forze agenti (assimilate a vettori), gli elementi rigidi (assimilati a segmenti che uniscono punti nodali) e i vincoli (che ne limitano o impediscono i movimenti reciproci) sono ricondotti a schemi semplificati risolvibili facilmente. Oggi la statica grafica, ancora molto utile didatticamente, è resa obsoleta sul piano operativo dall’uso dei computer che consentono di risolvere analiticamente i problemi di equilibrio anche in sistemi di alta complessità.

Grafica vettoriale

È il sistema di operazioni grafiche che permettono di codificare con linguaggio informatico un’immagine, comunque eseguita, attraverso un insieme di vettori collegati tra loro, rendendo così più agevoli le operazioni che su di essa posso essere compiute.

Grafica pubblicitaria 

È l’ambito applicativo della grafica che si è maggiormente affermato negli ultimi decenni, tanto da occupare di fatto ogni aspetto della vita che sia oggetto di operazioni economiche o politiche, o comunque soggette a concorrenza. È presente in ogni forma di comunicazione e mira ad enfatizzare i messaggi, anche ricorrendo a pressioni psicologiche e inganni.

Grafica editoriale

Si fonda su elementi che hanno origine con il libro stesso, ma assurge a corpus normativo e stilistico nella stampa di qualità dove mira a distinguere l’opera d’alto livello mediante un equilibrato accostamento dei testi e delle immagini, nel rispetto di gabbie geometriche di guida. Interviene sulla composizione figurativa della pagina e del libro, nel suo insieme, creando ordine e armonia tra la disposizione delle forme e degli spazi, la qualità e la tipologia dei caratteri.

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