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Pavimentazione

Roma. Il basolato della via Appia (312 a.C.) realizzato con lava leucitica (foto archivio C. Nardulli).
Roma. Il basolato della via Appia (312 a.C.) realizzato con lava leucitica (foto archivio C. Nardulli).

Definizione

Struttura di rivestimento tipicamente realizzata all’aperto destinata a sostenere il transito di persone, velocipedi, veicoli. Nello specifico, la sovrastruttura di una strada, relativa al manto d’usura della sede stradale, sollecitato da carichi permanenti e dinamici, con la funzione di ripartire nel substrato pavimentale le sollecitazioni periodiche, con effetti di trazione e compressione in tutte le direzioni, dovute al  traffico di tipo lento, veloce, pesante. Come struttura rappresenta lo strato superiore di più strati sovrapposti formati da materiali con diverse caratteristiche fisiche e meccaniche, dove ciascuno strato  ripartisce i carichi che riceve dall’alto alle aree  sottostanti, la cui entità decresce dallo strato di usura allo strato di base  fino allo strato di fondazione.
Dal punto di vista strettamente architettonico, la pavimentazione rappresenta la base visibile della scena urbana; caratterizza, attraverso una differenziazione tipologica e figurativa, con vari tipi di materiale e tecniche applicative, aree e percorsi con diverse destinazioni d’uso, quali pedonali, ciclabili, carrabili. A integrazione della pavimentazione vengono adottati elementi e dispositivi necessari ad assolvere particolari funzioni tecniche e anche decorative connesse all’arredo urbano come cordoli, chiusini, dissuasori ed altro.

Progettazione e tipologie di pavimentazione

Nella progettazione della pavimentazione va considerata l’analisi di un insieme di fattori legati ai requisiti prestazionali offerti dall’intero sistema costruttivo in esercizio; si individuano nella portanza del sottofondo, nella frequenza delle sollecitazioni dei carichi di traffico e nelle caratteristiche meccaniche dei materiali impiegati in opera. Fondamentale è l’analisi dell’andamento plano-altimetrico per l’applicazione del sistema di linee di crinale e d’impluvio atte a determinare i piani inclinati necessari al deflusso delle acque meteoriche dalla superficie della pavimentazione nel sistema di drenaggio. Tale sistema caratterizza per tipo e forma la sezione trasversale della pavimentazione di strade e aree destinate alle diverse funzioni; il tipo “a culla” (sezione concava) tipico delle aree urbane in particolare impiegata nel passato nei centri storici; il tipo a schiena d’asino (sezione convessa), l’antesignano summum dorsum della pavimentazione stradale dell’antica Roma, attualmente impiegato per strade urbane e extraurbane.
In funzione dei manti d’usura si classificano in pavimentazione flessibili e rigide, in ragione dei requisiti prestazionali dei materiali che le costituiscono e del comportamento meccanico di trasferimento del carico sovrastante con il terreno di sottofondo; in casi specifici trovano impiego anche le pavimentazioni semirigide e composite polifunzionali (PCP). Per le loro peculiari caratteristiche vengono classificate autonomamente le pavimentazioni a elementi distinte nelle pavimentazioni lapidee e nei masselli in calcestruzzo. Tra le sovrastrutture stradali più diffuse, le pavimentazioni flessibili sono costituite da più strati sovrapposti costituite da miscele di aggregati lapidei e leganti bituminosi; dalla superficie al sottofondo si distinguono in manto d’usura, strato di collegamento (binder), strato  di base e fondazione. Le pavimentazioni flessibili si suddividono in conglomerato bituminoso e macadam. Le prime sono costituite da miscele di inerti dalla natura petrografia, silicea, basaltica, calcarea mescolati con legante organico (bitume) in base a una composizione granulometrica, ottenendo così tipi di prodotto per pavimentazioni quali calcestruzzi e malte bituminose che possono soddisfare diverse requisiti prestazionali richiesti dal manto stradale, quali l’aderenza, la regolarità, l’impermeabilità.
I manti si distinguono nei tipi aperto, chiuso, semichiuso in rapporto alla percentuale di vuoti presenti dopo la finitura.
Nelle pavimentazioni stradali per traffico intenso e pesante trovano impiego i conglomerati bituminosi a caldo (tipo chiuso); per pavimentazioni drenanti e fonoassorbenti il tipo aperto; per pavimentazioni stradali a basso traffico e per manutenzione ordinaria di strade, conglomerati bituminosi a freddo (rappezzature); pavimentazioni di asfalto colato in particolare per superfici di marciapiedi urbani. La pavimentazione in macadam è costituita da una massicciata di pietrisco compattato, posto su uno strato di fondazione realizzato con scapoli di cava.
Tra le pavimentazioni stradali più diffuse fino al XIX sec. il tipo più semplice, macadam all’acqua, è utilizzato per strade a basso traffico (strade bianche), i macadam cementati e con trattamenti bituminosi per strade di modesto traffico. Le pavimentazioni rigide sono realizzate da lastre di calcestruzzo di tipologia strutturale semplice, armata o precompressa, posate in opera su uno strato di fondazione in misto cementato o misto granulare non legato. Per contrastare fenomeni dannosi all’integrità delle lastre, nello specifico le fessurazioni e gli spostamenti strutturali, vengono adottati giunti tecnici distinti per funzione e forma.
Tra le prime e più diffuse utilizzate fin dall’antichità, le pavimentazioni lapidee svolgono un ruolo di primaria importanza negli spazi urbani e nel paesaggio. Trovano impiego per le loro particolari caratteristiche di durata, limitata manutenzione, e anche per fattori economici, conseguenti alla facile reperibilità estrattiva del materiale litico (pietra locale), relativa alla breve distanza dal luogo d’applicazione. Realizzate a elementi di piccole e grandi dimensioni nei tipi di pavimentazioni in acciottolato, lastricato, selciato, si presentano per composizione litologica in rocce eruttive, calcaree (compatte e non gelive) e arenarie, posate su uno strato di allettamento composto da sabbia poggiante su massicciata semplice o su strato di base e fondazione. Le pavimentazioni in masselli di calcestruzzo trovano impiego per l’alta resistenza meccanica e per il costo contenuto, in vari tipo di viabilità, in particolare per percorsi pedonali e ciclabili e aree di sosta generiche. Denominate anche pavimentazioni in masselli autobloccanti, poste in opera come le pavimentazioni lapidee, caratterizzate dal sistema “a incastro” di tipo orizzontale, verticale, a griglie forate, si presentano con disposizione di posa ad elementi distinti con forma singola, composta e componibile.

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