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pisé (progettazione)

Schlins (Austria), Haus Rauch in tecnica pisé, arch. R. Boltshauser, M. Rauch (2005-2008).
Schlins (Austria), Haus Rauch in tecnica pisé, arch. R. Boltshauser, M. Rauch (2005-2008).

Definizione – Etimologia

Dal lat. pinsare (macinare). Il pisé è una tecnica costruttiva che utilizza terra battuta, a volte umida, compattata per mezzo di un apposito pestello, in francese, le pisoir, per realizzare una parete o intere abitazioni, strato per strato. La terra cruda, spesso senza l’aggiunta di paglia o altro materiale di riempimento, è apposta tra tavole di legno che svolgono la funzione di casseri distanziati dello spessore di muri ordinari. Questa tecnica richiede una manodopera specializzata e una specifica capacità costruttiva: scelta della terra, organizzazione del cantiere. Le costruzioni in pisé vengono realizzate ancora oggi in paesi in via di sviluppo, ma anche in paesi industrializzati.

Generalità

Nei diversi ambiti si differenziano in base alle risorse e alle tecniche disponibili, dall’uso del lavoro manuale alla totale meccanizzazione. La diffusione geografica e la fortuna nel tempo di questa tecnica ne dimostra la versatilità e l’attualità, dovuta anche alla facilità di reperimento del legno e lo scarso uso d’acqua. Tenendo conto della diffusione e della qualità dei casi esemplari ancora esistenti, si presume che la tecnica del pisé si sia sviluppata in Medioriente, si sia successivamente diffusa nel Magreb e quindi dalla Spagna in Francia fino al Piemonte, per realizzare rapidamente soprattutto fortificazioni.
Nel diciannovesimo secolo si ebbe una significativa diffusione della tecnica del pisé in Francia, sulla base degli studi del lionese François Cointeraux, iniziati in piena Rivoluzione Francese, stimolati dalle esigenze di economicità e rapidità di realizzazione presenti soprattutto nei villaggi rurali. In Europa esistono costruzioni in pisé tradizionale in Portogallo, Spagna Francia, Germania, Svizzera e nei paesi scandinavi. In Italia, a dimostrazione della diffusione dovuta all’espansione islamica, esistono alcuni casi in Piemonte. Sono presenti costruzioni in pisé anche in America Centrale e Meridionale, in Australia, nell’India del Nord, nella Cina centrale.
Un metro cubo di pisé pesa circa due tonnellate; le pareti sono innalzate gettata su gettata e la terra, battuta col pestello, è spesso addizionata con calce. A seconda delle condizioni climatiche la tecnica del pisé si attua con diversi accorgimenti. In condizioni climatiche secche la parete di terra spicca direttamente dal livello del suolo; in condizioni climatiche umide, invece, si realizza una fondazione in pietra e si tende a realizzare una copertura sporgente così da evitare lo scolo dell’acqua piovana direttamente sulla parete composta da letti di terra. Di frequente gli angoli degli edifici sono realizzati con gettate incrociate, rafforzate con strati di calce, mattoni o pietre. Non essendo utilizzato alcun irrigidimento o armatura (in legno o metallo) attraverso elementi strutturali come solai o travi di sostegno, si impedisce la comparsa di fessure nelle strutture in pisé attraverso l’uso di tiranti e piastre (bolzoni) in metallo non ossidabile.
Gli studi e le realizzazioni recenti sul pisé vedono diversi centri di ricerca – ad esempio in USA ed Australia – che si applicano a sperimentazioni tecnologicamente aggiornate, curano la trattatistica e supportano le applicazioni di imprese specializzate nate recentemente. In Europa la riscoperta è avvenuta prevalentemente in Francia (CRATerre, Pisé Terre d’Avenir, Acroterre), e si è occupata di verificare la possibilità del pisé in condizioni di prefabbricazione e nel caso di interventi di restauro. In Austria si è distinto recentemente il lavoro di Martin Rauch, soprattutto per la gettata in opera di diverse colorazioni e trattamenti di superficie, dando evidenza alle potenzialità di sperimentazione ancora sviluppabili attraverso questa tecnica.

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