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Zinco

Metallo duttile e lavorabile a freddo e a caldo a temperature basse (punto di fusione 419 °C), assume un comportamento fragile a basse temperature, appartiene alla famiglia dei metalli pesanti (densità 7,14 g/mc), il colore è bianco-azzurro, soggetto ad una patinatura di carbonato basico che ne stabilizza l’ossidazione. 
È un buon conduttore termico ed elettrico, ha una buona resistenza alla corrosione e all’attacco degli acidi. 
Storicamente lo zinco è stato utilizzato in lega con il rame, sotto forma di ottone. La volatilità della sua fusione rendeva difficile l’isolamento del metallo puro, divenuto possibile solo nel Settecento. 
La metallurgia moderna ha reso possibile controllare la fusione e la lavorazione dello zinco allo stato puro e in lega con altri metalli, permettendo di realizzare prodotti molto versatili, lavorabili e resistenti per lattoneria, manti di copertura e rivestimenti verticali. Grazie alla resistenza alla corrosione, viene utilizzato come protettivo per altri metalli; la combinazione con altri metalli può avvenire in lega, per applicazione meccanica, placcatura e rilaminazione, o per rivestimento superficiale, detto zincatura. 
Lo zinco viene applicato sull’elemento da proteggere o per immersione in un bagno fuso (hot dipping), per metallizzazione superficiale a spruzzo e per bagno galvanico. La zincatura di elementi piani in acciaio può avvenire anche per trattamento termochimico diffuso, ricuocendo i laminati piani in presenza di polveri di zinco, in modo da fissare in superficie, in lega, ferro e zinco. 
In questo modo la zincatura è molto più stabile, conferisce all’acciaio un colore più chiaro e lucente e un’ottima resistenza alla corrosione. Lo zinco è presente in molti prodotti, leghe metalliche e in alcuni composti chimici; in forma di ossido di zinco è utilizzato come pigmento base per la preparazione di vernici (bianco di zinco) e come additivo per leganti, nella produzione di materiali ceramici e di gomme sintetiche.

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