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Abaco (media)

Dal latino abacus, greco abax, ebraico abaq, polvere. Antico strumento per fare calcoli, basato sullo scorrimento di sassolini (in latino calculi, da cui il termine “calcolo”) o palline, o altri segnali, lungo scanalature o fili disposti su una tavoletta, o anche lungo solchi tracciati nella polvere. Le procedure di calcolo erano basate sul valore posizionale del segnale, come nel pallottoliere, che ne è lo sviluppo successivo. Fu usato da tutte le culture che adottarono un sistema di numerazione posizionale; principalmente da quella araba, che con l’abaco diffuse in tutto il mondo la numerazione decimale e l’uso dello zero (corrispondente alla posizione vuota); quindi anche la disciplina dell’algebra, per la quale l’abaco è un tipo di tabulazione per la determinazione delle incognite nelle funzioni lineari.

Nel medioevo europeo abaco divenne sinonimo di matematica e l’insegnamento dell’abaco fu l’insegnamento della matematica in generale. Per estensione indicò anche qualsiasi oggetto di forma simile a una tavoletta. Nell’antichità era anche genericamente un piccolo tavolo per esposizione di oggetti preziosi.

Con abaco si intende anche una forma di rappresentazione e catalogazione di elementi architettonici omogenei ordinati in elenco, generalmente in forma di tabulato, usata per classificarli rispetto a comuni caratteri funzionali, tecnologici o formali.

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