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Balloon frame

Sistema costruttivo a Balloon-Frame.
Sistema costruttivo a Balloon-Frame.

Definizione – Etimologia

Sistema costruttivo in legno caratterizzato dalla leggerezza, da cui il nome (in italiano struttura a pallone), brevettato a Chicago nel 1833 da G.W. Snow. Si diffuse dai primi dell’Ottocento in Nord America, durante la colonizzazione delle zone boschive occidentali del continente.

Caratterizzazione

Primo sistema industrializzato in legno, il balloon-frame consente di realizzare rapidamente costruzioni economiche a partire dal legno (facilmente reperibile e trasportabile), senza ricorrere a mano d’opera specializzata. È costituito da un’ossatura lignea controventata, con pilastri (pilastro) e travetti (travetto) standardizzati, di sezione ridotta, disposti a intervalli ravvicinati e montanti continui dal basamento alla copertura per un’altezza massima di due piani. Montanti e travetti del solaio al piano terra poggiano sul corrente di fondazione e sulla trave centrale (o su una parete portante), mentre i travetti del primo piano sono inchiodati di fianco ai montanti e appoggiati sugli elementi che li collegano.
La struttura del solaio è costituita da travetti controventati, con elementi in legno diagonali inchiodati all’estremità e dal rivestimento strutturale. I travetti hanno generalmente uno spessore di 38 mm, interasse tra 30 e 40 cm, altezza di 140, 184, 235, 286 mm, variabili in relazione ai carichi, alla luce, all’interasse e al tipo di legno impiegato. Ogni travetto è inchiodato al montante di testa, oltre che al corrente superiore (nel caso di solai intermedi) o al corrente di fondazione (nel caso dell’attacco a terra). Il rivestimento strutturale del solaio è inchiodato sui travetti ortogonalmente e può essere realizzato con tavole in pannelli di truciolato o compensato strutturale.
La struttura delle pareti è costituita da elementi verticali e orizzontali (montanti, correnti superiori e inferiori e architravi). I montanti, generalmente di sezione 38×89 mm e interasse di 40 cm, sono disposti con il lato maggiore ortogonale alla parete e collegati a un corrente inferiore e superiore della stessa larghezza; supportano il rivestimento strutturale, inchiodato a essi, generalmente realizzato con tavole in legno (applicate orizzontalmente o diagonalmente a 45°), pannelli di fibre (impregnati con asfalto), compensati per esterni e pannelli di truciolato, su cui viene posto un foglio di carta kraft. Lo strato di finitura esterno può essere realizzato con tavole di legno (applicate orizzontalmente o verticalmente, inchiodate al rivestimento strutturale o ai montanti), con scandole (scandola) segate o spaccate, con intonaco (applicato sopra la carta kraft interponendo una rete metallica di supporto).
La struttura della copertura piana orizzontale, generalmente non praticabile, non si differenzia da quella di un solaio intermedio, a meno della pendenza ottenuta sovrapponendo ai travetti elementi inclinati o (più raramente) attraverso la rastremazione degli elementi stessi. Su di essa sono disposti gli strati di impermeabilizzazione e tenuta all’acqua ricoperti di ghiaia. Nelle, più frequenti, coperture a falde inclinate, i travetti di copertura costituiscono il supporto al rivestimento interno, rendono solidali le pareti esterne e, talvolta, anche i puntoni. Sul rivestimento strutturale della copertura, anch’esso in tavole, pannelli di compensato o pannelli di truciolato, è fissato il manto, realizzato con scandole di asfalto o di legno.
L’evoluzione del balloon frame, ancora in uso, è il sistema platform (platform frame).

Bibliografia

Bacigalupi V., Benedetti C., Legno architettura, Roma, 1991.

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