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Bipolarità (rappresentazione e media)

Proprietà che si attribuisce a qualunque cosa con riferimento ad una sua particolare dualità o quando in essa sia preponderante una separazione netta tra parti opposte, oppure ancora quando vi si distinguano gravitazioni intorno a due poli distinti.
Anche concezione che induce a riconoscere alla base di ogni fenomeno una coppia di opposti interagenti, contrariamente alla concezione unitaria (secondo cui esiste sempre un principio unificante) e a quella pluralistica (secondo cui tutto è molteplice). Nella concezione bipolare due principi (o due forme, o due aspetti di una questione) esigono sempre il confronto reciproco ed esistono proprio in quanto definibili per contrapposizione: il positivo esiste solo in quanto contrario al negativo, la luce in quanto assenza di tenebra (cfr. Parmenide Empedocle, Eraclito).

In architettura, si intendono bipolari la composizioni spaziali (oppure funzionali o figurative) in cui si fronteggiano due entità opposte con conseguente esito nella modellazione delle forme e degli impianti distributivi o nella concezione urbanistica, che risultano marcate da forte dualismo.
Ne consegue spesso l’uso di simmetrie assiali totalizzanti, in cui sono trascurate altre possibilità espressive che non si esplicitino lungo l’asse unico che unisce i due poli. L’esaltazione della bipolarità nella morfologia architettonica e urbana è spesso segno distintivo della volontà di evidenziare un forte dualismo nel rapporto tra due entità, ad esempio tra cittadino e potere. L’attribuzione di assialità o simmetrie formali allo spazio è infatti caratteristica dei regimi autoritari, così come la libera disposizione delle parti, secondo schemi plurimi e articolati, è espressione di democrazia. Si dice sistema di riferimento bipolare, in geometria piana, quello che descrive la posizione di ogni punto mediante le sue distanze da due punti fissi detti poli ovvero mediante gli angoli azimutali sotto cui il punto viene osservato da detti poli, rispetto ad una direzione di riferimento.
Si contrappone al sistema di riferimento cartesiano, nel quale i punti sono descritti mediante le loro distanze da due assi ortogonali di riferimento, e dal sistema polare, nel quale i punti sono descritti mediante un angolo e una distanza. Con l’impiego integrativo degli angoli zenitali il sistema di riferimento bipolare si estende alla geometria dello spazio e prende il nome di intersezione in avanti, ampiamente utilizzata in operazioni di rilevamento, specialmente topografico.

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