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Catacombe

G. B. Piranesi, Antichità  Romane, vol. II. Gli avanzi dei monumenti sepolcrali di Roma e dell'Agro romano, Camera sepolcrale, 1756.
G. B. Piranesi, Antichità  Romane, vol. II. Gli avanzi dei monumenti sepolcrali di Roma e dell'Agro romano, Camera sepolcrale, 1756.

Definizione – Etimologia

Con il toponimo latino ad catacumbas (probabilmente dal greco κατά κύμβην, sotto la cavità) in origine veniva indicato solo il cimitero nei pressi della basilica di San Sebastiano sulla via Appia, luogo caratterizzato da profonde cavità naturali e forse sede del primo sepolcro dell’apostolo Pietro. Solo in seguito alle scoperte di Antonio Bosio (1575-1629) ma, soprattutto, dopo gli studi di Giovanni Battista De Rossi (1822-1894), tale denominazione passò a indicare tutti i cimiteri cristiani sotterranei.

Sviluppo storico e caratteristiche

Poiché le leggi romane vietavano la sepoltura e la cremazione dei cadaveri in città – secondo la X Legge delle XII Tavole (451-450 a.C.) “Hominem mortuum in Urbe ne sepelito neque urito” – i primi cimiteri cristiani, luogo anche di riunioni liturgiche, furono collocati fuori dal pomerio, nell’ipogeo di alcuni sepolcri di famiglia in seguito aperti all’intera comunità di fedeli.

Dall’inizio del III secolo fino al 313 d.C., cresciuto il numero di cristiani, i sepolcreti divennero vere e proprie necropoli scavate nelle viscere della terra. Una rete di gallerie principali e secondarie dette ambulacri, strette e basse (in media di 2,5 m di altezza) e organizzate anche su più livelli, costituiva il sistema di distribuzione delle catacombe; queste erano intervallate da cubicoli, piccoli ambienti destinati a ospitare sepolture di famiglia o di congregazioni, e da cripte contenenti le spoglie di un martire. Nelle pareti di tufo lungo i lati degli ambulacri erano ricavati i loculi, tombe alte 40-60 cm e lunghe 120-140 cm.

A seconda del suo status, il defunto veniva deposto direttamente nel loculo, avvolto solo in un sudario, oppure chiuso in un sarcofago di pietra; il loculo era quindi serrato con lastre di marmo o terracotta, spesso decorate con scene evocative della vita del defunto o con rappresentazioni sacre, a volte accompagnate da epigrafi funebri. Per la particolare finitura ad arco, alcuni loculi, destinati per lo più ai martiri, vennero detti arcosolium; tale motivo sarà largamente ripreso dall’arte funeraria tardomedievale e rinascimentale.

Malgrado con l’Editto di Milano (313 d.C.) fosse stata ufficialmente riconosciuta l’esistenza della Chiesa, e quindi permessa la costruzione dei cimiteri cristiani a cielo aperto (distinguendo così la comunità dei vivi, finalmente usciti allo scoperto, da quella dei defunti, lasciati sotto terra), a Roma l’uso del sepolcro ipogeo si mantenne sino al V secolo d.C., e solo tra i secoli VII e IX, con la traslazione delle spoglie dei martiri, si verificò il progressivo abbandono delle catacombe e delle sepolture fuori dal pomerio.

Delle circa sessanta catacombe presenti sul territorio della città di Roma, sono attualmente aperte e visitabili solo cinque: le catacombe di Sant’Agnese sulla via Nomentana, quelle di Priscilla lungo la via Salaria, di Domitilla su via delle Sette Chiese, di San Sebastiano e di San Callisto sulla via Appia Antica. Complessi catacombali sono stati rinvenuti anche a Chiusi, Bolsena, Napoli, nella Sicilia orientale e nel Nord Africa.

Fonti primarie per la conoscenza e lo studio dei primi secoli del cristianesimo, le catacombe hanno consegnato alla storia diverse testimonianze figurative di carattere simbolico o narrativo (come, ad esempio, le scene dell’Antico e del Nuovo Testamento raffigurate all’interno delle catacombe di Priscilla), riconducibili stilisticamente alla pittura pagana tardoantica.

Bibliografia

Bosio A., Roma sotterranea, Roma, 1632; De Angelis d’Ossat G., La geologia delle catacombe romane, Città del Vaticano, 1938; Deichmann F.W., Archeologia cristiana, Roma, 1993; De Rossi G.B., La Roma sotterranea cristiana, Roma 1864; Fiocchi Nicolai V., Bisconti F., Mazzoleni D., Le catacombe cristiane di Roma. Origini, sviluppo, apparati decorativi, produzione epigrafica, Regensburg, 2009; Marucchi O., Manuale di Archeologia cristiana, Roma, 1933 (IV ed.); Testini P., Le Catacombe e gli antichi Cimiteri cristiani in Roma, Bologna, 1966; Testini P., Archeologia cristiana, Bari, 1980.

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