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Cavo

Definizione – Etimologia

Dal genovese cavo (dal lat. caput), estremità della corda (XV secolo). Elemento flessibile la cui dimensione caratteristica è la lunghezza, costituito da una serie di fili avvolti fra loro.

Generalità

I cavi lavorano a trazione e quindi sono fabbricati con materiali che resistono a tale sollecitazione: originariamente in fibre vegetali (canapa), oggi sono spesso in acciaio. I carichi sono applicati alle estremità o in punti intermedi e danno origine a configurazioni di equilibrio quali i poligoni funicolari (per carichi concentrati) o le catenarie (per carichi distribuiti).
I cavi metallici trovano largo impiego nell’edilizia, ma anche nella realizzazione di grandi opere, quali ponti sospesi o strallati, e di tensostrutture. A seconda degli usi, si può aumentare la sezione del cavo, diminuendone la flessibilità, aggiungendo ulteriori fili e/o compattandoli prima dell’avvolgimento agli altri elementi o comprimendo il cavo successivamente.

Il termine indica, dal lat. cavus (incavato, concavo) anche un vuoto o una cavità all’interno di un corpo.

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