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Georgiana, architettura

Sveti Ckhoveli di Mzkheta, basilica cupolata, 1010.
Sveti Ckhoveli di Mzkheta, basilica cupolata, 1010.

Le origini

L’architettura della Georgia inizia, di fatto, almeno per quanto ne è sopravvissuto, con la cristianizzazione, relativamente precoce (fine del IV secolo) di quella regione, che dalle sponde sud-orientali del Mar Nero, si estende fino alle più alte cime del Caucaso.
La Georgia conserverà, altresì, per secoli un sorta di dualismo culturale, e non solo: la parte occidentale (la Colchide) connessa alla tradizione classica, prima, e alla bizantina, poi, e la parte orientale (Iberia) più nettamente soggetta all’Iran sassanide, prima e islamico, poi. Comunque, la produzione georgiana di epoca cristiana rivela dei caratteri suoi propri che la rendono assai chiaramente riconoscibile, sia dalle opere coeve della vicina e, per certi versi, accostabile, Armenia, sia da quelle di area più propriamente bizantina.

Edilizia religiosa

La varietà planimetrica caratterizza i primi secoli, almeno fino al Mille. Basilica a tre chiese e chiesa cloisonnée sono le più tipicamente georgiane, ma non mancano altri tipi, quali la croce inscritta, i triconchi, i quadriconchi inscritti e liberi, gli esanconchi, gli ottoconchi, e, più rari, la sala cupolata e la basilica a più cupole in asse. Quanto alle dimensioni, anche le basiliche risultano ridotte, specie se confrontate con analoghe strutture bizantine e occidentali.
Dall’XI secolo in poi il tipo planimetrico e volumetrico tende a fissarsi nella forma di una basilica cupolata, di dimensioni maggiori, di altezza notevole, specie nel tamburo, e molto decorata all’esterno, dove risaltano figure, motivi geometrici e, soprattutto, il cosiddetto ‘nastro georgiano’, che sottolinea in modo continuo le membrature architettoniche, creando cornici, specchiature ed elaborate croci in rilievo.
La pietra locale, nelle diverse sfumature di colore, protagonista indiscussa fino al XII-XIII secolo, viene poco a poco sostituita dal laterizio, che segnerà, quasi senza eccezioni, gli edifici dal XIV secolo in poi.

Edilizia civile

L’edilizia civile, inferiore per numero di monumenti superstiti, conta diverse strutture difensive, fortezze e castelli, palazzi feudali, nonché lo straordinario insieme delle torri della Svanezia. Anche l’architettura più propriamente popolare, ha lasciato, fino al XIX secolo, delle abitazioni caratteristiche, i darbazi, di antichissima tradizione.

L’evoluzione storica

Nel delineare sia pur sinteticamente lo sviluppo dell’architettura georgiana non si può non elencare, per il periodo più antico, almeno il Sion di Bolnisi, edificata tra il 478 e il 493 in forma di basilica con abside saliente, la chiesa di Ninocminda, del VI secolo, un elaborato ottoconco, la chiesa di Djvari presso Mzkheta, del VI-VII secolo, quadriconco cupolato con vani angolari e nicchie semi-cilindriche di passaggio, la chiesa principale del complesso di Nekresi, del VI-VII secolo, del tipo propriamente georgiano definito ‘a tre chiese’, la chiesa di Cromi del 624-634, del tipo a croce inscritta con cupola su quattro pilastri, la chiesa di Gurgiani, dell’VIII secolo, dalla rozza muratura, ma dalla originalissima struttura a due cupole in asse.
Per il periodo successivo, quello che corrisponde al nostro Medioevo, le chiese più rappresentative sono quella di Martvili, del X secolo, quadriconca con camere angolari e nicchie semi-circolari, quella di Kumurdo, del 964, dall’inconsueta pianta che somma una parte esaconca, cupolata a una parte basilicale a tre navate, la Cattedrale di Kutaisi, del 1003, imponente basilica e triconca, paragonabile per certi versi alle nostre chiese romaniche, Sveti Ckhoveli di Mzkheta, del 1010, basilica cupolata, maestosa nelle dimensioni, rielaborata successivamente, nonché cinta di mura, la Cattedrale di Alaverdi, dell’inizio dell’ XI secolo, simile nella pianta a Kutaisi, ma dallo straordinario slancio verticale, Samtavisi, del 1030, con cupola impostata su quattro pilastri, la cui decorazione esterna resta esemplare, il complesso conventuale di Gelati, presso Kutaisi, la cui chiesa principale, del 1106-1125, è ornata da mosaici
Passato il periodo delle invasioni dei Turchi Selgiuchidi prima, e, soprattutto, dei Mongoli, poi, una forma di stagnazione progettuale porta alla ripetizione di un ridotto numero di modelli. Da ricordare Gremi, complesso civile fortificato con chiesa della metà del XVI secolo, Ananuri, complesso fortificato con due chiese cupolate, di cui la maggiore risale al 1689, Axali Shuamta, la cui chiesa è stata ricostruita nella seconda metà del XVIII secolo, nello schema consueto, con tamburo altissimo.

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