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Lettering

Col termine lettering si indica, in ambito grafico ed editoriale, il progetto di nuovi caratteri di un alfabeto, ovvero la scelta della sua forma, dimensione e disposizione nella pagina o su uno sfondo.
Il tipo di carattere o font ha una suo preciso stile grafico e si costruisce attraverso una geometria e metrica rigorosa. Secondo una prima schematica distinzione i caratteri si distinguono in “lineari” (o “bastoni”) e “graziati”. Le grazie sono enfasi o estensioni delle aste e degli archi, che disegnano il carattere stesso. Diverse classificazioni sono state formulate al fine di individuare famiglie di caratteri, aventi caratteristiche comuni.
Un carattere tipografico può avere una serie di varianti rispetto alla forma (tondo o corsivo); alla grossezza (chiaro o grassetto); alle proporzioni (largo o stretto); alle dimensioni (corpo del carattere, che misura la sua altezza totale in punti tipografici). L’organizzazione del testo comporta la definizione di altre variabili, riferite alla “spaziatura” tra le lettere; l’interlinea (spazio tra due righe); la giustezza (larghezza delle colonne di testo). La crenatura indica la modificazione della spaziatura tra le lettere, al fine di eliminare antiestetici spazi bianchi, adattando la metrica di un determinato carattere agli accostamenti possibili tra le lettere stesse.
Alcuni caratteri come il Garamond (rinascimentale), il Bodoni (settecentesco), il new Baskeville, l’Arial, il Times New Roman (1931), l’Helvetica, l’Avant Garde hanno avuto grande fortuna critica, sia per la loro eleganza che per la loro eccellente leggibilità.
In questi ultimi decenni sono disponibili un numero elevatissimo di font nei programmi di scrittura per PC, che consentono all’utente stesso, nella trasmissione di file di testo in forma vettoriale, di modificare il carattere a seconda delle sue preferenze di lettura.

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