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Raggio ottico

Definizione

È la traiettoria rettilinea teorica che unisce un centro di captazione puntiforme (occhio, obiettivo o altro) con ogni punto visibile rientrante nel suo campo di osservazione.

Generalità

Nella realtà è soggetto a tutte le modifiche o distorsioni causate dai mezzi che attraversa o che intercetta: curvatura, riflessione, rifrazione, diffrazione, diffusione, secondo i principi dell’ottica geometrica. In antico si riteneva (anche da parte di Pitagora) che fosse emesso dall’occhio nell’esplorare l’ambiente e che fosse quindi una sua propaggine sensoriale. Sul finire del 1° millennio d.C. gli studi di Ibn al-Haytham (noto anche come Alhazen) ne chiarirono la vera natura, descrivendo la luce come fenomeno che procede “verso” l’occhio e non “dall’”occhio.
Spesso è sinonimo di raggio visivo, nel senso attribuito a tale termine dalla geometria descrittiva e dalla prospettiva, vale a dire semiretta uscente dal punto di vista e proiettante i diversi punti dell’ambiente.

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