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Ekklesiasterion

Dal gr. ἐκκλησία (assemblea), è il luogo in cui si riunivano in assemblea i cittadini greci con diritto di voto per varare leggi riguardanti la politica della pólis. L’ekklesiastérion era quindi un luogo in grado di contenere molte persone e con un’acustica tale da rendere facile l’ascolto degli oratori.
Quello di Atene sorse, dopo la riforma clistenica, presso la collina della Pnice e prevedeva uno spazio di circa 2400 m², costituito da un theatron semicircolare disposto lungo il pendio naturale della collina e rivolto verso un terrazzamento trapezoidale sul cui fondo s’innalzava un podio per gli oratori (béma). Anche nell’oligarchica Sparta vi era un ekklesiasterion, costituito da una struttura circolare (skiás) in cui si riunivano i cittadini.
In genere l’ekklesiastérion era all’aperto, ma si ha testimonianza anche di edifici coperti (Tersilion di Megalopoli).

Bibliografia

Lippolis E., Livadiotti M., Rocco G., Architettura greca, Milano, 2007, pp. 293-295; Travlos J., Pictorial dictionary of ancient Athens, New York, 1980, pp. 466-475.

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