Nella terminologia architettonica del secolo XVII la voce imbotte indicava “la superficie dell’arco del ponte, per quanto tiene la sua larghezza e lunghezza della parte di sotto” (F. Baldinucci, 1681).
Per estensione, l’imbotte indica oggi la superficie interna a vista di qualsiasi apertura di strutture voltate (volta) evidenziata dallo spessore del muro. L’imbotte è anche la superficie interna (intradosso) che include un vano di finestre, portali e feritoie, caratterizzata usualmente da un ampio profilo svasato di un muro denominato strombatura o strombo.
Negli edifici, la funzione tecnica svolta dalla svasatura dell’imbotte è importante per l’entrata e la diffusione della luce naturale all’interno degli ambienti.
La quantità di luce introdotta è proporzionale alla superficie obliqua di intradosso che delimita il vano stesso, protratta verso l’esterno o l’interno della costruzione, e all’ampiezza dell’apertura praticata sulla parete.