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Mappatura del degrado

Esempio di mappatura del degrado chimico fisico e biologico: particolare della facciata sud del Teatro romano di Aosta (A. Negri, 2006).
Esempio di mappatura del degrado chimico fisico e biologico: particolare della facciata sud del Teatro romano di Aosta (A. Negri, 2006).

Definizione

È la rappresentazione della distribuzione spaziale, qualitativa e quantitativa, dei fenomeni di alterazione e degrado individuati sulla superficie di un manufatto.

Generalità

Costituisce uno strumento fondamentale nell’analisi dello stato di conservazione ed è di supporto nella pianificazione e nella predisposizione degli interventi di restauro. La restituzione delle tipologie di degrado presenti su una superficie, e la conseguente produzione di mappe tematiche, avviene oggi tramite l’utilizzo di software CAD (Computer Aided Design), ma anche, sempre più frequentemente, facendo ricorso a tecnologie GIS (Geographic Information System). Queste ultime facilitano, infatti, la lettura integrata dei diversi strati informativi individuati su una superficie (materiali, patologie di degrado ecc.) e consentono l’elaborazione dei dati in termini quantitativi, producendo ad esempio computi metrici estimativi degli interventi da realizzare.
La mappatura del degrado avviene di norma tramite l’utilizzo di definizioni e simbologie codificate, al fine di rendere omogenee e confrontabili le informazioni prodotte. Il documento di riferimento più recente per la descrizione delle forme di alterazione dei materiali lapidei naturali e artificiali è stato realizzato dall’Ente Nazionale Italiano di Unificazione nel 2006.

Bibliografia

Negri A., Russo J., Degrado dei materiali lapidei: proposta di simbologia grafica, in Carbonara G., Trattato di restauro architettonico, vol. X, Secondo aggiornamento, Torino, 2008, pp. 533-544; UNI 11182:2006, Materiali lapidei naturali ed artificiali. Descrizione della forma di alterazione – Termini e definizioni, Milano, 2006.

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