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Sperone (sprone)

Dscn6525 | Sperone (sprone) | struttura

Definizione – Etimologia

Elemento costruttivo di sostegno o fortificazione realizzato a ridosso di pareti perimetrali di edifici o di muri contro terra con tendenza al ribaltamento, a motivo un’azione orizzontale (come la spinta statica di archi e volte o quella generata dal terreno oppure dal sisma), oppure in crisi per schiacciamento o pressoflessione (con conseguenti fenomeni di spanciamento e/o instabilità).

Il termine indica anche la sporgenza del basamento dei pilastri di un ponte o la diga trasversale per la difesa di sponde fluviali e coste marine.

Di etimo incerto, la parola sembrerebbe derivare dal vocabolo germanico sporo che significa sprone. Comunemente con il termine sperone viene indicato un muro supplementare, in genere con un’inclinazione a scarpa, eseguito senza soluzione di continuità in aderenza alla struttura muraria da consolidare. Se diviso in più elementi discreti collocati lungo la struttura da presidiare, questi vengono detti contrafforti.

Generalità

Il termine sperone è impiegato come sinonimo di barbacane (rinforzo a scarpa dei bastioni nelle opere di fortificazione), di puntello antisismico (presidio in grado di assorbire azioni dinamiche orizzontali) oppure di contrafforte (muro a sezione inclinata in grado di contrastare la spinta di archi e volte grazie alle dimensioni e al peso proprio).

In diversi esempi d’architettura romana questo elemento è presente sia come rinforzo murario coevo con la parete su cui si attesta (ad esempio nel tempio di Minerva Medica in Roma) sia con funzione di presidio.

In epoca rinascimentale Leon Battista Alberti definisce gli speroni come puntelli permanenti. A partire dalla seconda metà del XVIII secolo, dopo il terremoto del 1755, che distrusse Lisbona, e quello calabro-messinese, del 1783, con la diffusione della statica delle strutture si assiste ad un impiego consapevole d’interventi antisismici, fra i quali anche gli speroni.

D’altra parte, dopo il terremoto che colpì la città di Roma nel 1806 e compromise la statica dei due lati liberi dell’anello più esterno del Colosseo, Raffaele Stern realizzò uno sperone in laterizio a sostegno del lato occidentale. Poco più tardi, nel 1823, Giuseppe Valadier intervenne sul lato orientale con una struttura costituita da nuove arcate, in continuità con quelle esistenti, eseguite con mattoni scialbati, avente la funzione di sperone.

I primi regolamenti antisismici emanati in Italia tra la fine del XVIII secolo e gli inizi dell’Ottocento non considerano mai gli speroni come presidi; essi, viceversa, sono suggeriti per il consolidamento di edifici esistenti dalle Raccomandazioni relative agli interventi sul patrimonio monumentale a tipologia specialistica in zona sismica (Circolare n. 1032/1986).

Bibliografia

Galliani G.V. (diretto da), Dizionario degli elementi costruttivi, Torino, 2001, pp. 951-54; Mastrodicasa S., Dissesti statici delle strutture edilizie, Milano, 1993 (IX ed.), pp. 563-89; Portoghesi P. (a cura), Dizionario enciclopedico di architettura e urbanistica, Roma, 1969, vol. VI, p. 52.

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