Definizione – Etimologia
Anche postierla o posterla. Il vocabolo (con le varianti postierla, posterla, pustierla, pusterla) deriva dal latino tardo postĕrŭla (forma diminutiva di postĕrus, ciò che sta dietro o in un luogo nascosto) e indica in generale una piccola porta posteriore o poco visibile.
Generalità
La posterula è una porta di piccole dimensioni (tale da consentire il passaggio di un solo individuo alla volta), aperta nella cinta muraria urbana, in una posizione appartata e distante dalle porte urbiche principali, al fine di consentire la comunicazione con l’esterno in particolari circostanze, come nel caso di attacco o assedio nemico; il termine designa anche gli accessi ai camminamenti di ronda nelle strutture castrensi e per estensione indica nell’architettura civile la porta secondaria posta sul retro.
Processo formativo
L’apertura di porte secondarie nelle mura, spesso usate come varco pedonale complementare alle porte principali a cui si intervallavano, è di antica origine, come mostrano numerosi esempi riconducibili all’età greca e romana; ad esempio, piccoli varchi architravati sono visibili nella poderosa cinta della città sannitica di Sáipins (Sepino, Campobasso) o nelle mura “megalitiche” di Cefalù risalenti al V-IV secolo a.C.
L’utilizzo della posterula si estese e si consolidò nelle fortificazioni medioevali e rinascimentali, come nelle mura di Milano, in cui se ne contavano una decina.
Bibliografia
Cassi Ramelli A., Dalle caverne ai rifugi blindati: trenta secoli di architettura militare, Bari, 1996; De Seta C. , Le Goff J. (a cura), La città e le mura, Roma, 1989.
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