Definizione
Termine arabo sūq, vedi il corrispondente persiano bazar, in turco çarşi, indica il luogo del mercato e degli scambi, collocato nella parte più interna delle città di origine islamica. Il sūq, collocato centralmente, in diretta relazione con le principali arterie urbane e ben raggiungibile dalle porte della città, può assumere forme differenti, da semplice sistema di strade coperte ad ambiti porticati e più ampli, corti o slarghi; i luoghi del transito sono coperti con cupole o volte, protetti con teli, intrecci lignei o grate.
Organizzazione e collocazione
I sūq sono divisi in settori dedicati alle differenti tipologie merceologiche e ospitano un grande numero di banchi o negozi, spesso di dimensioni medie o piccole, ciascuno ben specializzato in determinati articoli. La serrata concorrenza tra i mercanti, in un clima di grande concentrazione di attività e contrattazioni, sottoposto a coerenti regole e al controllo di un funzionario (il mùhtasib) o delle corporazioni, è garanzia di equità del prezzo e della qualità della merce. La suddivisione in zone o strade dedicate a particolari prodotti rinforza l’immagine e l’autonomia di ciascuna categoria e la sua visibilità. Nel 1052 Nasir Khusraw scrive dei bazar di Yahudiyya a Isfahan muniti ciascuno di mura e serrati da porte chiuse la notte. I sūq tramandano al nostro tempo un modello organizzativo documentato nell’Europa medievale.
L’effetto spaziale del sūq è legato al suo carattere di luogo concluso, protetto ma dalla dimensione disorientante. La luce filtrata dalle coperture, l’intensità degli odori e dei suoni, la rutilante varietà dei colori e delle merci fanno del sūq un luogo simbolo della città e della società islamica. I venditori espongono le merci sullo spazio di transito e gli artigiani vi svolgono le principali fasi di lavorazione, quasi a dimostrare la bontà e la qualità della loro opera. Il sūq è spesso il motivo primo dell’esistenza di una città: il trasporto delle merci dai più lontani territori e la formazione dei loro prezzi è alla base della ricchezza dei luoghi di mercato e uno dei motivi fondanti dell’organizzazione urbana del mondo islamico.
La stessa collocazione geografica e le ramificazioni delle relazioni internazionali di una città è testimoniata dalla varietà e qualità delle merci che confluiscono nel suo sūq, registrata nelle cronache dei viaggiatori del Medioevo islamico.
All’interno o in adiacenza del sūq sono presenti architetture di servizio urbano, come bagni (hamman), moschee, madrase, fondaci per l’ospitalità dei mercanti stranieri, sedi di confraternite (zawiya), molte delle quali finanziate con i proventi dell’affitto degli stalli dei commercianti. Nelle più importanti città il s. ospita il bedestan, luogo chiudibile, distinto da ampie forme architettoniche, riservato ai commercianti di oggetti preziosi o particolarmente raffinati.
Bibliografia
Cuneo P., Storia dell’Urbanistica. Il mondo islamico, Bari-Roma, 1986; Fusaro F., La città islamica, Bari, 1984; Micara L., Architetture e spazi dell’Islam, Roma, 1985; Petruccioli A., Dar Al Islam. Architettura del territorio nei paesi islamici, Roma, 1985.