Definizione
Motivo ornamentale di derivazione orientale che rappresenta originariamente l’intreccio di serpenti o di code di leoni, o ancora l’elemento acquatico nel movimento curvilineo delle onde.
Generalità
Si articola in una o più file di cerchi tangenziali attorno a cui si sviluppa l’intreccio di bande spesso colorate. Può presentare dunque un andamento aderente alla base geometrica circolare o un andamento sinusoidale, che si distacca dall’originaria disposizione geometrica. Può anche duplicarsi specularmente rispetto a un asse centrale, presentando pertanto un’inversione di movimento nel centro, ed essere arricchito da motivi vegetali.
Impiegata già in Egitto in età predinastica e in Asia Minore, la treccia è riproposta nell’arte cretese e nella decorazione dei palazzi assiri, ma trova un’applicazione anche nell’architettura greca. Si presenta, infatti, non solo nelle decorazioni dipinte delle tegole di bordo del cosiddetto tetto corinzio I e delle cornici a cassetta dei templi delle colonie occidentali, ma anche nelle decorazioni scultoree di profili convessi e fasce. Nell’ordine dell’Eretteo, infatti, il motivo a treccia è scolpito nel secondo registro dell’echino del capitello ionico e nel toro superiore della base della colonna, in forma tripla.
Rappresenta, inoltre, il motivo privilegiato per evidenziare l’articolazione geometrica delle pavimentazioni a mosaico romane e sarà utilizzato, in forme diverse, nell’architettura bizantina e, in seguito, nell’architettura che ha reinterpretato i motivi decorativi classici.
Bibliografia
SEABY A.W., The guilloche, in «Antiquity», v. 7, n. 26, York 1933, pp. 184-189.
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