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Quadraturismo

Roma, S. Ignazio, volta della chiesa affrescato, A. Pozzo, 1685-1694.
Roma, S. Ignazio, volta della chiesa affrescato, A. Pozzo, 1685-1694.

Definizione

Il quadraturismo è un genere pittorico che consiste nella realizzazione di prospettive dipinte su pareti e soffitti, costruite in modo tale da ampliare illusoriamente lo spazio nel quale sono collocate con elementi architettonici che si pongono in continuità con esso, quali colonnati, trabeazioni, volte, con l’aggiunta di eventuali complementi d’arredo, elementi naturali e figure umane e/o celesti – come santi o angeli – che condividono lo spazio del fruitore in una coinvolgente illusione pittorica. Il progetto della quadratura è influenzato dalla forma dell’ambiente cui è destinata, in funzione del quale viene scelto il centro di proiezione – generalmente posto al centro della stanza o lungo uno degli assi principali – o una sequenza di centri disposti lungo un percorso determinato, nel caso in cui si articoli l’opera in una serie di prospettive tra loro connesse. Il quadro della rappresentazione è costituito da una o più superfici piane contigue ed è talvolta esteso a superfici cilindriche o sferiche.

Storia

Già presente nelle intenzioni della pittura parietale romana antica, il quadraturismo, codificato nel corso del Seicento, si diffonde con particolare fortuna tra il XVI e il XVIII secolo in tutta Europa e, in particolare, in Italia, Spagna, Austria e Germania.
Ispirandosi agli affreschi dei maggiori artisti rinascimentali, esso si afferma in Italia innanzitutto nell’ambito della scuola emiliana, cui appartengono celebri quadraturisti quali Giulio Romano, Girolamo Curti detto il Dentone, Angelo Michele Colonna, Agostino Mitelli e i fratelli Ferdinando e Francesco Bibiena. Questo genere pittorico si è in seguito sviluppato nella scuola veneta, in particolare con Paolo Veronese, nella scuola fiorentina, cui appartengono Jacopo Chiavistelli, Rinaldo Botti, Lorenzo del Moro, e in quella romana, che vede tra i suoi principali protagonisti Agostino Tassi e Andrea Pozzo. Pressoché abbandonato nei secoli successivi, il quadraturismo ha notevolmente influenzato altri generi pittorici, quali il vedutismo e la scenografia.

Esempi

Fra i primi esempi di pittura quadraturista in Italia si ricorda la Sala dei Giganti a Palazzo Te (Mantova, 1532-1535) dipinta da Giulio Romano, la Sala delle Prospettive affrescata da Baldassarre Peruzzi Villa Farnesina (Roma, 1518-1519) e le quadrature di Agostino Tassi a Palazzo Lancellotti (Roma, 1617). Degne di nota le opere del pittore trentino Andrea Pozzo, che ha dato un consistente contributo a questo genere artistico, fornendo inoltre preziose indicazioni sulle tecniche di trasposizione dei bozzetti sulle superfici da affrescare: fra le sue opere maggiori ricordiamo il corridoio affrescato presso le stanze di Sant’Ignazio (Roma, 1685), la volta, la finta cupola e l’abside della Chiesa di Sant’Ignazio (Roma, 1685-1694), la sala del refettorio del convento di Trinità dei Monti (Roma, 1694) e il Salone delle Feste di Palazzo Contucci (Montepulciano, 1701-1702).

Bibliografia

Farneti F., Lenzi D. (a cura), Realtà e illusione nell’architettura dipinta, quadraturismo e grande decorazione nella pittura dell’età barocca, Firenze, Alinea, 2006; Migliari R. (a cura), La costruzione dell’architettura illusoria, in Migliari R. (a cura), Strumenti del Dottorato di Ricerca in Rilievo e Rappresentazione dell’Architettura e dell’Ambiente, Università di Roma “La Sapienza”, Dipartimento di Rappresentazione e Rilievo, Gangemi, Roma, 2000; Pozzo A., Perspectiva pictorum et architectorum, Roma, 1693.

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